Madre  mia che tanto ti affanni,

ad  ogni sorger e tramontar del sole,

cuore mite di chi soffre in slenzio.

Sotto le tempeste e sotto il sole cocente,

stanca continui il tuo lavoro,

sempre donando un sorriso

a chiunque chiama il tuo nome,

a chiunque ti passa accanto.

Le tristezze  e le delisioni

si notano nel viso crucciato ,

da qualche ruga che esprime l’anima quando appare il dolore.

Mi dispiace che senti le mie tristezze, anche se non parli,

anche se io sono spesso nei miei silenzi,

nelle mie parole non svelate.
Blurosa



 

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